Le proposte di corsi per ragazzi in età scolare sono innumerevoli, dal classico nuoto al minivolley, alla “esotica” capoeira junior, propedeutica alla spada medioevale e arti circensi!

Ma come scegliere la disciplina più indicata?
La scelta dei genitori si basa quasi sempre sulla possibilità di incastrare l’orario con quello scolastico e poi sulla vicinanza tra palestra, scuola e casa della famiglia.
Se lo sport sarà davvero adatto a quel bambino, al suo fisico, alle sue attitudini, a suoi eventuali problemi, se lo domandano in pochi. Ma, anche se lo considerassero, spesso manca chi possa orientare i genitori in maniera qualificata.
Così i genitori, in aggiunta alla modesta offerta di attività scolastica, scelgono quella extrascolastica sulla base di mode, disponibilità locale, comodità rispetto al luogo di residenza. Nell’approccio allo sport le scelte sono spesso mediate dalle proposte delle palestre private, ma non tutte dispongono di un consulente specializzato.
Il primo rischio è incontrare operatori non qualificati che non sappiano riconoscere attitudini e problemi del bambino. Il secondo è che si scimmiotti, con pessimi risultati, la proposta del fitness per i genitori.
Un esempio sono le palestre in cui accanto alle cyclette per gli adulti ci sono quelle, magari colorate, per i bambini: modello di sport passivo, a partecipazione quasi nulla. Coinvolgere il bambino, stimolarlo: questa è la chiave di un approccio allo sport che sia proficuo, in modo da fargli scegliere più consapevolmente lo sport.
Non esistono sport che fanno male o bene in senso assoluto, ma è vero che la ricerca del talento nei ragazzi giovanissimi può portare a esiti negativi. Un esempio: il nuoto è uno sport formativo come pochissimi altri. Però in molte strutture viene interpretato come avviamento alla competizione, causando rigetto dopo una o due stagioni in cui i bambini inanellano vasche su vasche.
Gli istruttori più evoluti conoscono il rischio e per evitarlo inseriscono elementi di pallanuoto e salvamento, che oltre ad essere formativi divertono molto i bambini.
Anche la enfatizzazione di specifiche caratteristiche fisiche dei ragazzi può essere un problema. È normale che un bambino molto alto venga cercato dai talent scout del basket, che un ragazzo robusto possa essere avviato presto al lancio del peso o del disco, perché otterrà risultati in breve tempo e gratificazione. Ma un genitore si deve anzitutto chiedere se questa specializzazione possa nuocere al bambino, che magari dovrà prima perdere peso con uno sport più aerobico o rafforzare i muscoli del dorso con la ginnastica.
Le proposte ampie fino all’eccesso di molte polisportive non aiutano nella scelta, però non ci devono essere chiusure mentali o preconcetti. Ci sono sport nobili e formativi per definizione, come nuoto e ginnastica artistica. Ma è ingiusto guardare con snobismo al calcio: se insegnato bene è uno sport completo e aggregante. All’estero più che da noi, poi, ci sono corsi di avviamento alle discipline circensi, che hanno uno straordinario valore formativo.
Il problema è che il bambino va seguito, ascoltato, indirizzato e affidato a istruttori qualificati: se ci limitiamo a scaricarlo al campo sportivo o in palestra non operiamo nel suo interesse.
Quanto sport deve fare un bambino? Solo per compensare le quattro ore al giorno di esposizione media alla tv dei nostri ragazzi, lo sport andrebbe praticato almeno tre volte alla settimana per un’ora e mezzo. Fermo restando che se il bambino non si abitua a correre, a camminare e a saltare nel resto della settimana non c’è sport che possa aiutarlo.
Come capire qual è lo sport giusto per i nostri figli? Le proposte di corsi per ragazzi in età scolare sono innumerevoli, dal classico nuoto al minivolley, alla “esotica” capoeira junior, propedeutica alla spada medioevale e arti circensi!
Tennis per migliorare la difficoltà di concentrazione
Il tennis è uno sport “asimmetrico”, fino a poco tempo fa sconsigliato ai bambini.
Ora però la parte propedeutica garantisce uno sviluppo muscolare equilibrato e i ragazzi che si affidano a una buona scuola possono sfruttarne le caratteristiche salienti: la capacità di migliorare concentrazione ed attenzione.
Adatto anche per Bambini che praticano già un’altra attività aerobica, come nuoto o corsa.
www.federtennis.it
Equitazione in supporto alle disabilità neuromotorie
Il rapporto con il cavallo e la natura consente ottimi miglioramenti nella qualità
della vita e un approccio stimolante alla competizione.
Inoltre l’equitazione è una disciplina formidabile come complemento alle terapie nei casi di disabilità o ritardo mentale e negli handicap motori.
Adatto anche per Bambini che rifiutano sport più convenzionali o che vogliono
avvicinarsi all’agonismo.
www.fise.it
Atletica leggera per ragazzi “multitasking”
Nella sua fase propedeutica giovanile, l’atletica è uno sport fortemente multidisciplinare perché permetti di spaziare tra corse, lanci e salti.
È dunque perfetta per i ragazzi caratterialmente “multitasking”, ossia molto versatili ma che faticano a concentrarsi su una sola attività e si trovano invece a loro agio potendo esprimere più abilità e passando rapidamente da una all’altra.
Adatto anche per bambini che fanno nuoto, in modo da variare l’attività.
www.fidal.it
Scherma per imparare cos’è la disciplina
La scherma, se praticata in una buona scuola, dove gli istruttori compensino le inevitabili asimmetrie muscolari provocate dalla disciplina, migliora, come pochissimi altri sport, l’autocontrollo, l’aggressività, il dosaggio delle forze.
Ottima per bambini che stentano a mantenere la disciplina o hanno problemi di comportamento. Adatto anche per bambini che devono migliorare riflessi e coordinazione.
www.federscherma.it
Nuoto per combattere sovrappeso e obesità
Il nuoto resta di gran lunga lo sport più adatto ai bambini soprappeso o obesi, perché garantisce un buon consumo calorico e soprattutto perché, rispetto agli altri sport aerobici non li penalizza troppo dal punto di vista della prestazione, riducendo l’impatto psicologico nel confronto con gli altri. Non sollecita tendini e articolazioni.
Adatto anche per Bambini che praticano già una attività sportiva più ludica.
www.federnuoto.it
Calcio per favorire la socialità
Nessun altro sport richiede a così tanti bambini di mettersi in relazione, “negoziando” un obiettivo comune. È proprio questo il valore aggiunto del calcio, se praticato in una buona scuola e non in un vivaio indirizzato a scovare futuri campioni.
Essendo poi uno sport dove si corre parecchio e si salta, è utile per sviluppare abilità di coordinazione. Adatto anche per Bambini più restii a fare sport.

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