L’alimentazione è un atto fisiologico che è alla base del corretto sviluppo dell’organismo. Ogni processo che determina una assunzione in difetto o in eccesso di nutrienti o di una mancata utilizzazione degli stessi comporta alterazioni gravi per la stessa vita del bambino. L’alimentazione ha una diretta influenza sulla salute della gestante, sull’andamento della gravidanza e sullo stato di nutrizione del neonato.

La gestante dovrebbe trovarsi all’inizio della gravidanza possibilmente intorno al suo peso ideale, stabilito in base all’età, all’altezza e alla costituzione, e conservarlo durante i primi tre mesi, dopodiché l’aumento deve essere graduale fino a raggiungere al momento del parto il massimo di 8-10 kg circa.

Durante i primi tre mesi, pertanto, basterà mantenere una dieta il più possibile varia ed equilibrata, con particolare attenzione all’apporto proteico, vitaminico e salino, senza aumentare la quota calorica complessiva.

Il periodo iniziale è quello più difficile della gravidanza, caratterizzato da nausee, inappetenza, intolleranza, in particolare per la carne. Nei casi di maggiore intolleranza è opportuno sostituire all’alimento sgradito altri di pari valore nutritivo, ad esempio si può sostituire la carne con pesce, uova, formaggi. Dal primo trimestre di gravidanza è necessario provvedere ad una integrazione di acido folico per ridurre il rischio di spina bifida nel feto.

Dal secondo trimestre, si cominciano ad avere esigenza specifiche: il fabbisogno proteico aumenta gradatamente da 1g a 1,5/2g al giorno per chilo di peso corporeo. Le proteine sono, infatti, fondamentali ai fini plastici, cioè di costruzione dei tessuti; con l’avanzare della gravidanza esse devono pertanto aumentare, visto che si sta “costruendo” un nuovo organismo.

In questo periodo della gestazione anche il fabbisogno di vitamine aumenta, specie la A e la D in stretto rapporto all’aumentato fabbisogno di calcio e fosforo.

Il Calcio e il Fosforo sono importanti per la formazione dello scheletro e il ferro è indispensabile nella formazione dei globuli rossi del sangue. Essi abbondano nel latte, latticini e nelle uova; il ferro è contenuto nel fegato di animali, nei legumi e nel tuorlo d’uovo, nonché nella frutta secca.
La necessità di vitamine del gruppo B aumenta invece in relazione all’aumento dell’apporto calorico glucidico.
Le vitamine vengono assunte tramite alimenti, abbondando nella frutta e nella verdura cruda, nonché nei cereali integrali e nei prodotti non raffinati. La quota lipidica, cioè i grassi, non subisce variazioni particolari, la loro presenza tra l’altro è necessaria perché “veicoli” nell’assorbimento di alcune vitamine liposolubili (A, D, E, K). Qualitativamente sono da preferire i grassi liquidi insaturi (oli vegetali) rispetto ai grassi solidi (margarine, burro).

I glucidi, infine, sono in genere più graditi dalla gestante, ma sono anche i maggiori responsabili dell’eccessivo aumento di peso.
Con l’avanzare della gravidanza, aumenta il dispendio energetico e quindi è opportuno dare preferenza agli amidi (pane, pasta, patate, cereali, legumi) rispetto agli zuccheri semplici (zucchero, dolci).  Cessare il consumo di alcool e smettere di fumare.

Note fonte     

Riferimenti: “Salute” in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze.