Cos’è il gioco? A cosa serve?
Generalmente noi adulti pensiamo che il gioco sia un “passatempo” per i nostri bambini, un’ attività priva di importanza, spontanea, improduttiva e disinteressata. In realtà per i bambini è un’attività che richiede impegno, energie e diventa una vera e propria necessità. Il gioco come tappa evolutiva. Quando gioca il bambino si impegna ad interagire con l’attività stessa, crearla, e cambiarla di continuo, cambiando con essa.

Ogni occasione è buona per giocare, ogni oggetto può diventare un gioco fantastico, un pretesto per giocare.
Giocare è necessario per i bambini tanto quanto per noi adulti può esserlo lavorare.
Attraverso il gioco il bambino cresce e sviluppa le sue conoscenze dell’ambiente e delle cose che lo circondano, delle sue capacità e della relazione con gli altri, di cosa signifi “condivisione”.

Ai bambini non interessa il giocattolo ma il gioco in sé, ciò è dimostrato dal fatto che spesso preferiscono usare utensili e oggetti del quotidiano che non giochi magari troppo complicati dei quali adorano, più le confezioni che non il gioco stesso.
Se dedicherete del tempo ad osservare il vostro bambino mentre gioca, vi accorgerete di come questi momenti diventeranno per lui occasione per crescere. Nel gioco il bimbo è parte attiva, si sente coinvolto e crea un linguaggio specifico anche per comunicare con gli altri l’impostazione e le dinamiche che esso prevede.

Nell’inventare il gioco, esserne parte, il bambino va a stimolare fantasia e creatività. Attraverso l’attività ludica il bambino si esprime. Ecco che allora il gioco richiede la capacità di risolvere i piccoli problemi che ne derivano, che richiede la capacità di giocare con gli altri e condividere materiale e spazi. In questo caso allora gioco ed attività educativa vanno di pari passo.

Con il gioco il bambino impara a relazionarsi con le persone e con le cose e costruisce la propria identità, sempre più forte e sempre più consapevole. L’attività ludica diventa diritto per ogni bambino che si traduce nel benessere e nel divertimento. Un bambino sereno è un bambino che gioca sereno. Un bambino che predilige giochi aggressivi, che attraverso il gioco esprime un disagio, racconta e si racconta nella sua mancata serenità.
In questo senso si potrebbe definire il gioco come ponte di comunicazione fra genitori e figli.

Mentre imparano, i nostri bambini, ci forniscono anche insegnamenti: su come basti veramente poco per divertirsi, sul senso di meraviglia che leggiamo nei loro faccini divertiti, su come “cogliere” i loro comportamenti e imparare a giocare con loro.
Con le fasi di crescita cambiano anche i giochi preferiti, le dinamiche di gioco, l’approccio ad esso: osservando i nostri bambini giocare potremmo cogliere i cambiamenti legati alle tappe evolutive e scoprire attraverso il gioco le loro nuove conquiste.

L’attenta osservazione ci renderà consapevoli di quanto il gioco sia indispensabile nel processo di crescita di ogni bambino e ci aiuterà a comprenderli meglio, ad interagire con loro nel modo più adeguato a seguire passo passo la loro crescita.

Perchè giocare è vivere, crescere.

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