Il latte materno costituisce un alimento unico e insostituibile: l’allattamento materno, quando è possibile, va quindi sempre consigliato e raccomandato.
Il rapporto che esiste tra le abitudini alimentari e la personalità del bambino ha inizio poco dopo la nascita e le regole alimentari contribuiscono a mantenere l’equilibrio emotivo del bambino, che deve aver inizio fin dalla prima poppata. Già in utero il neonato acquisisce la capacità di inghiottire e deglutire. Il feto deglutisce, infatti, ogni ora, circa 20ml di liquido amniotico che passa dall’intestino, è riassorbito, eliminato attraverso il rene e di nuovo deglutito. Subito dopo il parto, il bambino è pronto ad alimentarsi, tanto che riesce ad afferrare il capezzolo appena è avvicinato al seno materno.
Il latte materno è prodotto utilizzando i principi nutritivi che la madre assume con la propria alimentazione che, pertanto, dovrà essere il più possibile equilibrata, ricca di proteine, sali minerali, vitamine. Non occorre che la dieta abituale sia variata, ma semplicemente arricchita di carne, pesce, uova, frutta e verdura fresche e soprattutto liquidi.
È preferibile evitare solo alcuni alimenti come cavoli, cipolla, asparagi, che essendo molto aromatici potrebbero alterare il sapore del latte; è consigliabile limitare il consumo di alcolici, tè e caffe, e naturalmente non fumare.
Nei primi 3 o 4 giorni il secreto della ghiandola mammaria non è ancora latte, ma colostro: un liquido molto ricco di proteine, di anticorpi e sali minerali, particolarmente adatto a nutrire il bambino appena nato.
Entro 10-15 giorni il colostro si trasforma in latte “maturo”. Il latte materno fornisce circa 65-70 calorie ogni 100 grammi; al giorno sono necessari 140-160 grammi di latte ogni kg di peso, per soddisfare il fabbisogno calorico del lattante, che corrisponde a 110-120 calorie per chilo.
Il numero delle poppate può variare durante la giornata e ognuna dovrebbero durare 20-30 minuti. Accorgersi che il proprio latte non è più sufficiente a saziare il bambino spesso è facile: il seno è meno “pieno” e il bambino, dopo la poppata, strilla o succhia avidamente il dito o il succhiotto. In genere, se allattato al seno, il bambino evacua 5 o 6 volte al giorno; se improvvisamente non evacua per un giorno intero, significa che il latte potrebbe essere ai limiti della sufficienza e che probabilmente andrà integrato con quello artificiale.
Si inizia sostituendo la quarta poppata, e poi, piano piano in ordine la seconda, la terza, la quinta e la prima. Quando si inizia questo processo, si arriva rapidamente allo svezzamento completo perché il latte materno si esaurisce.
Nei casi in cui non è possibile attuare un allattamento al seno è d’obbligo ricorrere a quello artificiale. Il latte vaccino è l’alimento che meglio sostituisce il latte da donna, presenta oltre che un elevato contenuto di sali anche un elevato contenuto di proteine e di caseina, che potrebbe causare l’insorgenza d’intolleranza alimentare; presenta poco calcio, fosforo e lattosio. Infine basso contenuto di vitamina D, di ferro, rame, iodio e cromo.
Attualmente non si ricorre più al latte vaccino fresco, ma al latte in polvere o a liquidi preparati dall’industria, utilizzando come materia prima il latte vaccino, che viene però lavorato e modificato in modo da ottenere un alimento le cui caratteristiche si avvicinano il più possibile al latte di donna.