Fin dal primo istante in cui una donna è consapevole di portare la vita in grembo, il suo pensiero è proiettato al giorno del parto, giorno in cui finirà la nausea, i piedi gonfi, gli ormoni e l’umore ballerino; giorno in cui finalmente si incontrerà il proprio bimbo, si scoprirà il suo viso e lui si attaccherà al seno in un estatico abbraccio da copertina di Baby Magazine.
Quando un bimbo nasce e viene appoggiato sul ventre della madre, prima ancora che venga tagliato il suo cordone ombelicale, comincia a muoversi, come un cucciolo, sente l’odore del seno materno, ne è rapito, si attacca con voracità, la felicità è totale, la stanchezza del travaglio sembra scomparire, ma assieme all’estasi, arriva il dolore!

Chi lo avrebbe mai immaginato?

Il seno è gonfio, ma il colostro non scorre ancora serenamente, deve trovare la sua strada, inoltre la suzione attiva la produzione di ossitocina, dunque ricominciano le contrazioni per far ritornare l’utero alle sue dimensioni originali.
In questo momento mille dubbi possono assalirti, tutte le persone che incontrerai elargiranno consigli, dai più saggi ai più stupefacenti e tu sarai frastornata e sopraffatta.
A questo punto fermati e pensa, l’umanità è sopravvissuta perché tutte le donne sono in grado di allattare il proprio bambino, a meno di malattie importanti e rare, a patto che il bimbo possa attaccarsi al seno presto e libero da regole, orari e schemi.
Lasciati guidare, dunque, dal buon senso e dal tuo istinto e ogni dubbio si scioglierà.
Paracelso diceva: “È la funzione che crea l’organo e non il contrario”, questo vuol dire che più il bimbo succhierà, più latte sarà prodotto.
Come quando si va in palestra, più ci si allena, più si può chiedere ai nostri muscoli.
Quindi non avere paura, il tuo seno non è un vizio, non è un gioco, rappresenta la vita per il tuo bambino e la salute per te.
Se in qualche momento, per stanchezza, se il bimbo si è attaccato poco e senti il seno vuoto, prima di ricorrere al latte artificiale, ci sono diverse piante galattogoghe, che stimolano, la produzione di latte che potranno sostenerti in questo momento impegnativo e faticoso.

La pianta più usata a questo scopo è la Galega, aumenta la montata lattea migliorando lo stato circolatorio della ghiandola mammaria.

Il Finocchio, che oltre ad una funzione galattogoga, migliora la digestione della mamma e anche del bimbo, prevenendo dunque le colichette gassose.
Il Sambuco, sempre galattagogo, utile in inverno perché allevia raffreddori e mucose infiammate.
Il Fieno Greco migliora l’assorbimento delle proteine, inoltre aumenta notevolmente la produzione di latte. Se sei lontana dal tuo bimbo nei primi giorni, magari perché è in incubatrice, rivolgiti a un agopuntore o un naturopata perché ci sono dei punti che si possono stimolare per aumentare la produzione di latte.
Anche i fiori di Bach possono essere un valido supporto in allattamento, per alleviare le ansie e le paure che questo periodo può portare con se.
Prima di prendere qualunque tisana, estratto, fiore, rivolgiti a un professionista che possa consigliarti serenamente il prodotto più adatto alla tua situazione.
Ricorda: questo sarà un periodo magico e passerà velocemente, godi a pieno di questa gioia immensa e anche se qualche volta pensi di non farcela, tieni duro e abbi fiducia in te, nutrire il tuo bambino è un atto d’amore grandioso.