Ma perché la nascita dei bambini viene associata all’arrivo della cicogna?
Quali sono le credenze popolari più strane che accompagnano il “fantastico mondo” della gestante?
Ecco alcune “perle” e leggende miste a realtà che hanno accompagnato gli uomini nel misterioso viaggio della vita.
La leggenda della cicogna che porta i bambini risale alle origini dell’umanità, quando la cicogna era un uccello molto diffuso che faceva il nido sopra i tetti delle case, e più precisamente nei camini, perché da essi saliva il calore.
Visto che la possibilità di riscaldarsi non era così frequente, spesso i camini venivano accesi solo quando in corrispondenza della nascita dei bambini; costatando che la cicogna sceglieva sempre i camini delle case in cui erano nati da poco dei bambini, la tradizione ha fatto sì che questo uccello venisse associato alla nascita di un figlio; infine la fantasia popolare ha voluto che si diffondesse la leggenda che fosse proprio la cicogna a portare i bambini.
Bella storia anche quella che riguarda i cavoli
Per secoli nelle regioni dell’Europa Centrale il cavolo è stato l’unico alimento che, durante i mesi invernali, garantiva una quantità sufficiente di vitamine e minerali.
Simbolo di vita e di fecondità veniva seminato in marzo e raccolto dopo 9 mesi in novembre, come accade con la gestazione dei bambini.
A quei tempi infatti i concepimenti avvenivano principalmente in primavera e le nascite nell’autunno successivo. La ragione era semplice: i matrimoni si celebravano nei mesi invernali quando non si doveva lavorare nei campi e la nascita di un figlio si decideva in primavera perchè solo allora il contadino sapeva se i raccolti dell’annata avrebbero garantito un reddito sufficiente a mantenere la famiglia.
La piantagione e la raccolta dei cavoli erano compito esclusivo della donna, che spingeva ogni piantina nel terreno aiutandosi con un punteruolo di legno.
Le ragazze affaccendate in questo compito si divertivano a chiedere ai giovanotti “Sapete come nascono i bambini?”.
Le raccoglitrici erano chiamate levatrici (come le donne che aiutavano nel parto) perchè il loro compito era di tagliare il cordone ombelicale che legava il cavolo alla terra.