Lo sviluppo comunicativo linguistico nella prima infanzia. Alla nascita il bambino entra in un mondo fatto di suoni, immagini, parole e sensazioni: il mondo della comunicazione, che abbiamo popolato con la nostra voce, i nostri gesti, le nostre parole. È il volto della madre il primo stimolo per il bambino allo scambio comunicativo.
Nell’interazione la madre guida il bambino alla conoscenza di sé e del mondo, poi poco alla volta si sviluppa la capacità di capire e di comunicare che permetterà al bambino di riconoscere, nominare ed evocare. Prevenire e/o trattare precocemente un disturbo di linguaggio, vuol dire evitare al proprio bambino un probabile, futuro,  insuccesso scolastico.
Da 0 a 9 mesi
La prima comunicazione del bimbo avviene attraverso il pianto, il sorriso, lo sguardo, il movimento del corpo, le vocalizzazioni. Dai 3 mesi produce suoni più svariati e simili a quelli linguistici, impara ad ascoltare quando una persona gli parla, la guarda voltando gli occhi o la testa.
Da 9 a 18 mesi
Le sillabe prodotte sono sempre più varie  ripetute ( pa-pa, da-ta-ca…). in questo periodo il bambino mostra di comprendere le espressioni semplici rivolte a lui dall’adulto. Importante è l’apparizione del gioco, attraverso l’utilizzo corretto degli oggetti di uso quotidiano (prende un cucchiaio e finge di mangiare,…), del gesto (indicare, mostrare, richiedere) precursore delle prime parole, dell’espressione verbale, inizialmente affiancata al gesto che, gradualmente, viene abbandonato.
Da 18 a 36 mesi
Il bambino sviluppa e utilizza un numero sempre maggiore di parole (in media da 80 a 500), scoprendo che tutte le cose hanno un nome.
Dai 24 mesi circa, cominciano ad apparire frasi di due o più parole e si perfezionano sempre di più tutte le componenti del linguaggio, anche se possono permanere difetti di pronuncia.
Da 3 a 6 anni
L’ingresso nella scuola dell’infanzia stimola ulteriormente lo sviluppo del linguaggio, grazie alla socializzazione e all’attività didattica.
Il linguaggio si struttura in maniera più precisa intorno ai 4 anni, la pronuncia è corretta.
Dopo i 4 anni migliorano le abilità di conversazione e la capacità di raccontare, dovute all’incremento dei tempi di attenzione.
Intorno a 5 anni il bambino inizia a riflettere sui vari aspetti del linguaggio (giochi di parole, rime, fusione e segmentazione fonemica e sillabica), premessa fondamentale per i successivi apprendimenti scolastici (fase che deve essere seguita in maniera specifica nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia).
Bisogna ricordare una cosa fondamentale: il bambino che impara a leggere e scrivere non è diverso da quello che impara a parlare e a pensare.
Un armonioso sviluppo del linguaggio rappresenta un importante segnale di benessere, un suo disturbo o ritardo può indicare difficoltà nelle altre aree dello sviluppo psicofisico e/o influenzare gli apprendimenti della lettura, scrittura e calcolo.

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