Chiuse a casa da settimane, impegnate tra accudimento dei figli, smart working (per molte, anche se non per tutte), nuovi modi di concepire la spesa, la vita domestica e le relazioni familiari: sono le mamme italiane alle prese con #iorestoacasa. Le ha fotografate FattoreMamma, società di marketing che da oltre 10 anni si occupa di relazioni digitali con le mamme italiane, attraverso un grande sondaggio online sulla propria community a cui hanno partecipato più di 4.600 mamme raccontando nuove abitudini, timori e speranze di questo periodo dominato dall’emergenza sanitaria.
“Abbiamo voluto realizzare – racconta Jolanda Restano, imprenditrice, blogger e socia di FattoreMamma – un sondaggio come canale di dialogo con le tantissime mamme della nostra community, perché potessero dire la loro opinione e per sapere come stanno vivendo questo momento di emergenza sanitaria. Ne è emerso un quadro di una vita familiare ridefinita”.
La preoccupazione c’è!
La preoccupazione c’è: il 51,5% delle mamme lo indica come lo stato d’animo prevalente, ma il 50% cerca di non pensarci e fare le cose giorno per giorno. Così come il 22% si dichiara fiduciosa, mentre un altro 22% si sente “sospesa”. “Vediamo una spaccatura netta ed equamente divisa tra le fiduciose, le resilienti e chi è sopraffatto dalla situazione: sono queste ultime da supportare maggiormente, anche con i nostri strumenti e iniziative digitali” osserva Jolanda. Le maggiori preoccupazioni delle mamme sono di gran lunga sul fronte sanitario: la paura di ammalarsi o che si ammalino le persone care è la principale (83%), ma è anche forte il pensiero per la capacità del sistema sanitario, con medici e infermieri, di riuscire a reggere l’onda d’urto (68%). C’è poi preoccupazione per le persone fragili e per l’impatto psicologico, mentre non sono tra i maggiori pensieri il timore di perdere il reddito di famiglia, segnalato dal 21% delle rispondenti, né che i bambini possano perdere l’anno scolastico.
Vite stravolte: come ci si riorganizza in famiglia

Il 67,5% delle mamme che ha risposto ha un lavoro (incluse le donne in maternità) e, se il 22% tra le lavoratrici attive ha preso un periodo di pausa – sotto forma di congedo, ferie o altro – le altre sono ancora decisamente operative.
“Oltre il 42% lavora da casa cercando di gestire nel contempo i figli, tra attività, compiti, gioco e benessere fisico” rileva Jolanda. Sarà per questo difficile doppio (o triplo) ruolo che lo strumento maggiormente invocato per la gestione dell’emergenza è la possibilità di un congedo retribuito, richiesto dal 47% delle intervistate, per potersi occupare più agevolmente dei figli e mettere fine a riunioni digitali interrotte dal pianto dei bimbi. Tra le altre opzioni auspicate per una migliore gestione della situazione, il ricorso agli strumenti digitali per lavorare da casa per chi non è attrezzato (36,8%).
In questo nuovo ménage, anche molti papà fanno la loro parte: se il 38,7% lavora ancora fuori casa, chi è in smart working supporta equamente nella gestione dei figli (32%), ma rimane il fronte di chi delega in toto la cura dei figli alla mamma pur lavorando da casa (18%).  Questa inedita situazione ha creato nuove abitudini, a partire dalla cucina all’organizzazione della dispensa, fino alla spesa.
Il 50% delle mamme limita gli acquisti per contenere i rischi anche per le cassiere e il personale addetto, così come tante dichiarano di ridurre al minimo le visite al supermercato. La spesa avviene nel supermercato di fiducia per 54% delle mamme, ma decolla la spesa online: il 28% ha aumentato gli acquisti online, un dato da leggere tenendo presente che i servizi di spesa online risultano ormai da giorni difficili o impossibili da prenotare causa la troppa domanda e che in alcune zone la consegna dei pacchi spesso subisce ritardi. Gli acquisti digitali sono anche diventati la modalità per reperire quei beni che non sono più venduti offline (12%).

Tanta fantasia e un pizzico di digitale: la ricetta per sopravvivere alla quarantena coi bambini

Tra una riunione online e una sessione di ginnastica, il mantra delle mamme rimane quello di giocare con i bambini (attività che viene svolta più volentieri da oltre il 68% delle mamme), ma anche fare attività creative insieme come lavoretti e piccoli laboratori (49%), cucinare (32%), vedere cartoni o film educativi o leggere insieme (31%). E poi via libera alla fantasia, basta stare insieme cercando di mantenere la serenità dei più piccoli: ballare, cantare le canzoni delle Zecchino d’oro (e non solo), darsi al giardinaggio, alla pittura, fare insieme le pulizie, fare puzzle, costruire e ogni altra attività creativa nella logica del “fare insieme”.
C’è poi l’aiuto che arriva dal mondo digitale, con app, video giochi, musei online e la visione di video educativi (gradita al 33% delle mamme), oltre alla didattica a distanza.
E se la fantasia ogni tanto si esaurisce, le mamme (soprattutto di bambini in età scolare) cercano articoli con nuovi spunti e suggerimenti sulle attività creative da poter svolgere a casa: quasi il 62% li ritiene uno strumento importante per superare questa fase e intrattenere i bambini in modo educativo. Nella nuova routine c’è spazio anche per prendersi cura del benessere fisico e più della metà sembra riuscirci: il 57,7% svolge qualche tipo di attività fisica per il proprio benessere e per i bambini.
Sono i giochi di movimento, pensati soprattutto per la fisicità dei bambini, l’opzione scelta dalla maggioranza delle mamme (52,5%), c’è poi chi si tiene in allenamento con esercizi svolti in autonomia a casa (40%) e non manca chi si cimenta in attività fisiche seguendo tutorial online per sé o per i bambini (24%). E tra le attività citate: yoga, attività nel giardino o nell’orto e baby dance.

E la scuola? Lavori in corso…

Per chi ha figli in età scolare (il 22% delle rispondenti, prevalentemente frequentanti la scuola primaria) un ulteriore fronte aperto è quello dei rapporti con la scuola, i compagni e il proseguimento dell’attività didattica. Mentre l’83% dei bambini riceve i compiti da svolgere da parte delle insegnanti, il 43% segue lezioni a distanza ogni giorno o qualche volta. L’aspetto di maggior merito riconosciuto alla didattica a distanza è la continuità nella relazione con insegnanti e compagni di classe, un vero e proprio ruolo sociale. Quasi altrettanto importante è l’opportunità di prendere dimestichezza con nuovi strumenti digitali, piattaforme e app, video e risorse digitali che normalmente non verrebbero impiegate.
Tutto a posto quindi? Non proprio. “Le tecnologie non sono sempre accessibili, rischiano di escludere qualcuno, e troppo spesso strumenti e metodi non vengono spiegati con chiarezza: si tratta di una novità improvvisa per tutti e la sensazione di molte mamme è che tutto sia ancora da organizzare meglio” chiarisce Jolanda. La mancanza di uniformità di strumenti e approccio tra le varie classi e insegnanti contribuisce a rendere più confuso il panorama. E proprio le complessità di gestione, anche tecnologiche, rendono spesso necessaria la presenza costante dei genitori durante la lezione online.

Eravamo felici e, forse, non lo sapevamo: il desiderio di normalità

Restare chiuse a casa, con i piccoli, senza vedere nonni e amici e senza permettere ai bambini uno sfogo fisico all’aperto in primavera è l’aspetto della gestione della vita quotidiana che viene citato, tra le risposte libere, come il più pesante, anche per i risvolti psicologici. E in cima alla lista dei desideri per l’auspicato dopo-emergenza, il ritorno alla normalità tra scuola e lavoro guadagna il 45% delle preferenze (percentuale che sale al 67% se si considerano le sole mamme di bambini in età scolare), che segue il desiderio di rivedere parenti e amici (85%), e la voglia di una bella gita di famiglia all’aperto (65%).
C’è poi la voglia di dedicarsi senza limitazioni alla spesa (38,4%), di concedersi una bella cena al ristorante (27%) e recuperare un po’ di tempo da dedicare alla cura di sé (25%). Tutte attività all’insegna della normale vita quotidiana.