Scegliere l’asilo giusto per il proprio bambino non è così facile come sembra. Spesso è un problema per giovani genitori che lavorando e non sapendo a chi affidare il bimbo, devono ricorrere al nido. Questa è una scelta importante perché riguarda la prima esperienza che il bambino fa al di fuori delle mura domestiche.

Talvolta capita, dopo un inizio in cui il pargolo frequenta la scuola volentieri, che l’effetto novità svanisca e che inizi il periodo delle rimostranze e dei comportamenti oppositivi nei confronti di questa nuova situazione. Allora i neogenitori si allarmano. Ma nulla di grave: il bambino non vuole staccarsi dalla propria mamma. Queste sono normali reazioni legate alla sensazione di abbandono che il bimbo percepisce quando viene portato a scuola. Poi, col passare del tempo, se l’inserimento è svolto in modo graduale, se si è costanti a livello di frequenza, se si è tranquilli senza farsi prendere dall’ansia, in quanto i più piccoli avvertono il nostro stato emotivo, e se si cerca di mantenere sempre un orario fisso di frequenza, queste crisi sono destinate a scomparire. Sicuramente aiutano ad affrontare meglio il problema alcune letture di simpatici libretti, che parlano dell’asilo e delle problematiche a esso associate.
Diverso invece è l’approccio, quando si osserva un cambiamento netto nel comportamento del bambino.
Se dopo l’inserimento, infatti, che può essere di durata variabile, le rimostranze del piccolo sono giornaliere e parossistiche, con aumento di aggressività, pianti isterici, irascibilità per ogni cambiamento, chiusura nel rapportarsi con il mondo esterno e rifiuto del cibo, allora in quei casi tutti questi segnali devono essere presi in considerazione, magari richiedendo un iniziale consulto con uno psicomotricista che attraverso il gioco e il movimento corporeo del bambino riesce a evidenziare la presenza di un eventuale disagio.
Questi consigli non sono dei dogmi, ma possono aiutare a scegliere la scuola più adatta per il vostro bambino, ben sapendo che l’asilo nido è il primo approccio di contatto comunitario verso il mondo esterno ed è pertanto una tappa importante per la crescita e come tale va vissuta.

A tale proposito per districarsi al meglio nella scelta della scuola e per evitare possibili problematiche vi elenco alcuni consigli pratici da tenere a mente:

– considerare il passaparola (è la miglior pubblicità);
– informarsi se gli educatori/operatori che lavorano all’interno della scuola abbiano il titolo di educatore, che di solito con le nuove normative vigenti si ottiene con un diploma di laurea;
– confrontarsi con altri genitori che portano i bambini nello stesso nido, per capire l’impatto che una identica situazione/struttura ha su diversi bambini e per comprendere meglio l’esistenza di un problema oppure no;
– prestare attenzione se c’è un turn-over di operatori/educatori. In questo caso, il continuo cambiamento di personale può essere inteso come un problema interno tra collaboratori che destabilizza un po’ la serenità dei più piccoli;
– informarsi sul tipo di attività che vengono svolte (se svolgono attività ludico/educative previste dalle nuove normative scolastiche vigenti);
– appurare se la struttura ha spazi adeguati e conformi per svolgere tutte le attività quotidiane necessarie: mangiare, giocare e dormire;
– osservare se il comportamento del proprio bambino cambia nel corso del tempo e se ha atteggiamenti strani mai avuti prima;
– verificare se all’interno del nido prevedono corsi di psicomotricità: in alcuni casi sono gli stessi asili che li propongono e sono molto utili.

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