Uno dei temi centrali per le famiglie dopo il lockdown è sicuramente il rientro a scuola di settembre.
La didattica a distanza infatti, non può essere considerata un’alternativa a lungo termine e ha mostrato diverse criticità, soprattutto per gli studenti non dotati di adeguati dispositivi elettronici e connessione veloce o per le categorie più deboli, con disturbi dell’apprendimento o interessati da forme di disabilità. Per i più piccoli poi il distacco da maestre e compagni avrebbe avuto, secondo molti, un notevole impatto dal punto di vista psicologico, senza contare che gestire il ritorno al lavoro con le scuole chiuse è stato davvero difficile in queste prime settimane della “fase 2” per i genitori.
Insomma il rientro in aula è atteso da studenti e genitori e sta causando più di qualche rompicapo al governo per la determinazione delle regole che potranno permettere la ripresa dell’attività didattica in sicurezza e i conseguenti necessari adattamenti degli istituti scolastici.

Il Comitato Tecnico Scientifico ha dettato le linee guida da seguire, ora naturalmente l’ultima parola spetterà al Ministero dell’Istruzione.
“Il Governo è al lavoro per riportare tutti gli studenti in classe. Questo documento è la cornice in cui inserire il piano complessivo di riapertura: poche semplici regole, soluzioni realizzabili che ci permetteranno di tornare tra i banchi in sicurezza”, spiega la Ministra Lucia Azzolina. “A questo documento si unirà quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione che offrirà spunti che guardano alla ripresa di settembre, ma anche oltre: l’uscita da questa emergenza, come abbiamo sempre detto, deve diventare una straordinaria spinta per migliorare il sistema di Istruzione e per promuovere l’innovazione didattica”.

Nella loro lunga relazione gli esperti raccomandano gli studenti e tutto il personale di rimanere a casa:
– in presenza di sintomi respiratori e temperatura superiore ai 37,5;
– in caso di contatto con persone positive;
– se si è stati in quarantena o isolamente domiciliare negli ultimi 15 giorni.
Il Comitato scientifico non ritiene inoltre necessaria la misurazione della temperatura prima dell’ingresso.
Le regole valide all’interno dei locali scolastici saranno quelle all’insegna del distanziamento sociale e dell’igiene che già conosciamo bene:
– si dovrà garantire la distanza di un metro tra i banchi e tra banchi, cattedra e  lavagna;
– sarà necessario promuovere il frequente lavaggio delle mani con acqua e sapone neutro e in alternativa con dispenser di soluzioni alcoliche igienizzanti a disposizione di studenti e personale;
– in palestra la distanza interpersonale sale a 2 metri e la raccomandazione è di preferire a sport di gruppo o squadra, quelli individuali;
– negli spazi comuni dovranno essere previsti percorsi per evitare assembramenti, anche con l’uso di adeguata segnaletica;
– i locali destinati alla didattica dovranno essere dotati di finestre per favorire quanto più possibile il ricambio d’aria naturale;
– gli ingressi e le uscite potrebbero essere scaglionati per fasce orarie e predisponendo diverse entrate, compatibilmente con le possibilità delle strutture, per evitare assembramenti;
– dovrebbe essere limitata la presenza e la permanenza dei genitori nei locali scolastici;
– si dovrà ogni giorno prevedere un’accurata igienizzazione delle superfici e degli ambienti.
USO DELLA MASCHERINA E DI ALTRI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
Dai sei anni in su gli studenti dovranno indossare durante le lezioni la mascherina, che dovrà essere di propria dotazione (anche in tessuto e riutilizzabile) e potrà essere rimossa solo per interrogazioni, consumo del pasto e attività fisica. Dovrebbe essere la scuola invece a farsi carico di dotare giornalmente il corpo docente di mascherina chirurgica da utilizzare durante le ore di lavoro.
Per gli insegnanti della scuola dell’infanzia, a contatto con i bambini più piccoli che non indosseranno la mascherina, potranno essere previsti ulteriori dispositivi di protezione individuale come guanti e protezioni per occhi, viso e mucose. Diventerà in questo caso ancora più importante attenzionare l’igiene delle mani e delle superfici e cercare di formare classi meno numerose.
Anche i bambini con disabilità non saranno tenuti ad indossare la mascherina e per il personale che si occupa della lora assistenza potranno essere previsti ulteriori dispositivi di protezione come per le maestre della scuola dell’infanzia.
MENSE
Il Comitato Scientifico ribadisce l’importanza di garantire la possibilità di consumare il pasto a scuola e sollecita quindi a intervenire per rendere i refettori e le mense sicuri, garantendo il distanziamento sociale anche attraverso la previsione di turni con diverso orario di accesso o, in alternativa, attraverso la distribuzione di lunch box da poter consumare al banco.
Per gli istituti delle scuole secondarie di primo e secondo grado inoltre, per ridurre la concentrazione degli studenti, sarà possibile proporre in parte anche forme di didattica a distanza.
Gli esperti consigliano inoltre la definizione di un piano da attuare nel caso in cui qualcuno manifesti a scuola febbre o sintomi respiratori.
Infine il Comitato auspica che lavoratori e studenti vengano informati e formati adeguatamente sulle regole da seguire, promuovendo campagne di comunicazione o esercitazioni per il personale.