Redazionale

Spesso si sente dire dalle nonne: “ai miei tempi..” Allora c’era una levatrice, la ‘mammana’ per tutto il paese, l’esperta per le nascite. Le donne partorivano in un’età molto giovane e tutto quello che potevano fare era nutrire e proteggere al meglio il proprio pargolo.

Oggi si sente la necessità di conoscere, di saperne di più sul tipo di parto, di alimentazione, sulla psicologia dei comportamenti che, proiettati nel futuro, possano influire sulla maturità del piccolo. Spesso questo crea ansie e paure nelle neomamme che sono sempre pronte a correre dal pediatra. Certo è che la dermatite atopica o il giusto verso del biberon oppure la congiuntivite allergica non era tra i primi pensieri di una mamma, vero è anche che l’aspettativa di vita oggi si è quasi raddoppiata e, con essa, anche la condizione del benessere dei piccoli.

Quindi, mentre prima non si pensava a tante ‘migliorie’ nella crescita, vivendo forse anche costrette dalla mancanza di tante conoscenze, in una condizione di fatalismo, oggi ci si trova a ‘combattere’ contro milioni di possibili modi di allevare, nella continua ricerca di quello migliore.

Qual’è la via giusta? Quella delle nostre nonne o quella di oggi? Penso che, come sempre, la cosa migliore stia nel mezzo: utilizzare la tecnologia e non essere schiavi di essa. È importante conoscere per riconoscere un eventuale comportamento errato e allo stesso tempo godersi la gravidanza e poi la crescita del piccolo con amore e serenità.

Buona lettura!