Redazionale

Cari genitori confessate: quante volte in viaggio, in caso di lunghe attese, magari al ristorante, avete concesso ai vostri figli di giocare con tablet e cellulari, per tirare un sospiro di sollievo e tenerli tranquilli? Quanti pomeriggi li avete lasciati davanti alla tv per trovare il tempo di occuparvi della casa o riposarvi un attimo? Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Ora però l’Organizzazione Mondiale della Sanità detta nuove linee guida sui bambini e l’utilizzo di apparati tecnologici. Secondo le nuove indicazioni, dai due ai quattro anni, ai bimbi può essere concessa al massimo un’ora davanti agli schermi, mentre per i più piccoli, da zero a due anni, il divieto dovrebbe essere totale.

La sfida è quella di riscoprire tutte quelle attività interattive come puzzle, libri, disegno, che forse oggi sono considerati “vecchia scuola”, ma hanno ancora il loro fascino, oltre che essere fondamentali per lo sviluppo del bambino. A questo proposito potrebbe offrirvi uno spunto interessante l’articolo della dr.ssa Elisa Vesce che suggerisce come avvicinare il bambino all’arte attraverso la musica, aiutandolo a rappresentare attraverso il disegno le emozioni suscitate dall’ascolto di diverse melodie. Un modo per riscoprire quelle emozioni che “colorano la vita” di cui ci parla invece la dr.ssa Pina Chiavelli.

Per sopravvivere alle sfide della genitorialità senza troppi aiuti tecnologici, per mamma e papà è importante “fare squadra” fin dall’inizio, costruendo quella culla psichica di cui si occupa nel suo articolo il dr. Duse. Supportarsi a vicenda è fondamentale anche per superare lo stress quotidiano che può portare a volte al verificarsi di fenomeni come l’amnesia dissociativa, che per i genitori ha avuto purtroppo negli anni tragiche conseguenze.

Ricordandovi sempre che non siete dei Supereroi, che commettere errori è inevitabile e chiedere aiuto non è mai segno di debolezza.