Il TMC è una patologia, a carico del muscolo sternocleidomastoideo, che si presenta alla nascita, con un accorciamento muscolo tendineo a cui segue un inclinazione laterale del capo verso la spalla.

Eziologia
Le cause possono essere molteplici: malposizione intrauterina, malformazione di possibile origine genetica (il 20% dei bambini affetti, presenta contemporaneamente displasia congenita dell’anca), ischemia dello SCM da occlusione venosa, trauma da stiramento dello SCM già affetto da accorciamento malformativo congenito. La diagnosi è clinica, sebbene l’utilizzo dell’imaging radiografico ed ecografico può venire in aiuto nei casi più complessi.

Prima di sottoporre il bambino a qualsiasi trattamento bisogna identificarlo in uno dei seguenti profili clinici:
a) tumefazione dello sternocleidomastoideo che spesso assume i caratteri di “un’oliva”;
b) torcicollo muscolare (ispessimento e retrazione del muscolo sternocleidomastoideo);
c) torcicollo posturale (senza tumefazione o retrazione del muscolo sternocleidomastoideo.

Di solito i pazienti a) e b) sono i più adatti a ricevere una terapia chirurgica. All’esame clinico viene valutato l’arco di movimento del collo mediante rapportatore artrodiale, per le misure della rotazione cervicale, della flessione laterale della testa e della flessione cervicale antero-posteriore. ll bambino viene messo in posizione supina con spalla bloccata e testa e collo supportati dall’esaminatore, in modo tale che la testa sia libera di muoversi in tutte le direzioni. Il range di movimento passivo del collo viene misurato e comparato rispetto al controlaterale sano.
Per una valutazione finale di tutti i risultati si può utilizzare lo Score di Sheet, che valuta i deficit di movimento passivo, deficit di flessione laterale, asimmetria cranio-facciale inclinazione della testa, criteri soggettivi dei genitori (fattore cosmetico e funzionale) raggruppandoli in eccellenti, buoni, discreti, e scarsi.

Terapia

Nelle prime settimane la terapia è conservativa (fino un anno di vita). Si possono eseguire manipolazioni in senso contrario alla deformità. Le manipolazioni possono essere eseguite dai genitori, opportunamente istruiti dal medico. L’esecuzione delle manipolazioni necessita della presenza di due persone: si pone il bambino supino su un piano rigido; uno dei due genitori tiene il bambino fermo ponendo le mani a livello del suo torace. L’altro genitore, afferrato il capo del bambino, lo ruota e lo inclina in verso opposto alla deformità. Può essere utile anche un collare di Schanz, dopo il secondo mese di vita, quando il neonato comincia ad opporsi al trattamento manipolativo. Importante stimolare il bambino a girare attivamente la testa dal lato leso mediante luci e giochi posti da quella parte, e tenerlo in braccio lasciando cadere in reclinazione la testa, per permettere al muscolo colpito di stirarsi per gravità.

L’intervento chirurgico
per correggere l’accorciamento del muscolo, può essere fatto dopo il primo anno d’età, se altri metodi di trattamento sono falliti. Si effettua una tenotomia bipolare attraverso una doppia incisione; una parasternale per resecare i capi sternale e claveare e una più piccola paramastoidea per il capo mastoideo. Successivamente all’intervento viene confezionato una minerva gessata atteggiando il capo in ipercorrezione. L’apparecchio gessato sarà quindi sostituito con un tutore ortopedico che, mantenendo la correzione, consentirà esercizi attivi di rieducazione motoria e cicli di fisiochinesiterapia.

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